La prova provata che le piste ciclabili le progettano automobilisti-sindaci e automobilisti-ingegneri (tanto poi loro vanno in macchina, mica in bici) sta in questa carrellata di sviste ciclabili internazionali, strafalcioni tanto evidenti quanto frequenti che spero arricchirete anche voi segnalando e postando nuove fotografie.
Prendiamo subito in esame una classica svista ciclabile: il palo in mezzo alla carreggiata. Nella ciclopista romana “Attento!” (foto1), a metà di una discesa, ce n’è uno di grosse dimensioni (così anche il più incauto pedalatore può vederlo prima di sbatterci contro).
- Foto 1. Roma, pista Attento!, Viale delle Belle Arti
In Inghilterra un pool di ingegneri (foto 2 e 3) usa il palo come standard progettuale: in diverse località hanno infatti replicato pali gemelli.
Foto 2. Pali gemelli
Foto 3. Pali gemelli
Naturale variazione di questa tipologia di ciclabile è la pista spot, dove a fare le veci del palo è il cartellone pubblicitario. Peraltro la reclame dell’esempio (foto 4) è particolarmente azzeccata: km zero. Già, quanti metri puoi fare se incroci un affare del genere?
Foto4. Roma, ciclopista "Spot", via delle Milizie
Oxford e Greenwich (foto 6 e 7) sono due straordinari esempi della soluzione tecnica escogitata per obbligare i ciclisti a rispettare lo stop.
Foto 6. Stop a Oxford
Foto 7. Stop a Greenwich
Altra infrastruttura assai imitata è la ciclabile a ostacoli. A quella di Roma – la pista Edwin Moses – la giuria internazionale del concorso “Automobilista Bastardo” ha assegnato l’oscar all’unanimità (foto 8).
Foto 8. Roma, ciclopista "Edwin Moses" in via Giuseppe Berto
Nello stesso concorso il premio ciclabile slalom lo ha conquistato, giustamente, la pista londinese “Alberto Tomba” (foto 9), mentre una speciale menzione della giuria è andata alla ciclopista di Honolulu, ispirata ai sinuosi movimenti delle danze tradizionali hawaiane e col dettaglio del tombino inghiotti-copertoncini incorporato (foto 10).
Foto 9. Londra, ciclopista slalom
Foto 10. Honolulu, ciclopista "Aloha"
Si richiama alla tradizione locale anche l’architetto australiano che ha disegnato la ciclabile boomerang (foto 11), che si spinge fino a un certo punto e poi per magia costringe al dietrofront.
- Foto 11. Sidney, ciclopista “Boomerang”
Le variazioni sul tema boomerang sono praticamente infinite, come testimoniano la ciclabile milanese “Senza via di uscita” (foto 12),
Foto 12. Milano, ciclopista "Senza via di uscita"
la ciclabile di Edimburgo “Anda e rianda” (foto 13)
Foto 13. Edimburgo, Anda e Rianda
o le due ciclabili modenesi “‘ndovai?” (foto14)
e “aho, ti ho detto ‘ndovai?” (foto 15).
- Foto 15. Modena, aho, ti ho detto ndo vai?
Ingegneristicamente sofisticata è la ciclabile navigabile (Foto 16), riservata a ciclisti esperti e in possesso di patente nautica
Foto 16. Roma, ciclabile navigabile
mentre è addirittura geniale la cicloscalinata (foto 17 ), che costringe il pedalatore a salire per 6 piani per poter proseguire.
La mia preferita, però, è la più ecologica: la riciclopista riciclabile (foto 18), itinerario per due ruote disseminato di contenitori per la raccolta differenziata.
Foto 18. Gateshead, riciclopista riciclabile
Poi si torna ai classici: la ciclosogliola di Manchester (foto 19)
Foto 19. Manchester, ciclosogliola
la ciclosogliola con parcheggio bus schiacciaciclisti incorporato (Edimburgo, foto 20)
Foto 20. Edimburgo, ciclosogliola
e la ciclotrappola, altra infrastruttura per le due ruote diffusissima (nella foto 21 un esempio modenese).
Foto 21. Modena, ciclotrappola
Grazie al quotidiano lavorio degli automobilisti abbondano le piste cicloparcheggio (foto 22 e 23 )
Foto 22. Milano, via Vittor Pisani
Foto 23. Melegnano, via Zuavi
E chiudiamo con una short-pist, una short-list delle piste ciclabili più corte del mondo (foto 24-31)
Foto 24. Bristol
Foto 25. Liverpool
Foto 26. Glasgow
Foto 27. Leeds
Foto 28. Leeds
Foto 29. Leeds
Foto 30. Woodford Bridge
- Foto 31. South Croydon
L’unica nota di speranza arriva dal Comune di Roma dove il sindaco Alemanno, preoccupato dei troppi incidenti che coinvolgono i ciclisti, ha deciso di correre ai ripari. Un team di tecnici e ingegneri della sicurezza stradale ha infatti progettato il nuovo logo (foto 32) per segnalare la presenza di una ciclabile che comparirà su tutte le piste capitoline a partire dal prossimo mese di giugno.
Foto 32. Roma, segnalazione stradale pista ciclabile
P.S. Un particolare ringraziamento a Lara Come, Ciclostile Modena, l’Abici Melegnano, Francesco Tagliavini, Franco Cipollone e a tutti quelli che hanno segnalato immagini o si sono fatti amichevolmente sottrarre le proprie fotografie.
Tag:Alemanno, Milano, Moratti, piste ciclabili, Roma, sindaci, sviste ciclabili
Stupenda l’ultima, con il tipo che la misura con il metro..;)
e io che credevo che fosse genova ad essere miserevolmente disgraziata in fatto di ciclabili, con una pista che parte da porto antico e si perde dalle parti della capitaneria di porto (a dir tanto 1 km)- invec4e non è così. Che poi a passare nel porto si hanno strade larghe e poco trafficate
Cara ranocchia, le piste ciclabili più corte sono infinite, e sono quelle che non ci sono, o sono virtuali, o restano nobilmente solo cartografiche eccetera.
giusto rospo, ma… siamo parenti?
Mio Dio! Che sequenza! ti segnalo il mio post con il “Decalogo per il ciclista da marciapiede”. A mali estremi, estremi rimedi. Ciao.
http://www.lostinthesupermarket.net/2011/04/decalogo-per-ciclisti-da-marciapiede.html
metiu un decalogo prezioso. io mi sento un po’ ciclista da marciapiede
hai fatto davvero un gran bel lavoro..in provicia di messina dove siamo noi,cercherò di verificarne il numero, amemoria ne ricordo poche, ti farò sapere….se posso riprendere lìarticolo lo trovo molto interessante…
ciao nino
ciao radio patti, puoi riprenderlo (citando la fonte se ti va)…
aspetto tue
bicisnob
Le piste ciclabili a Palermo hanno uno di questi difetti ogni 20 metri circa, pensavo fosse la normalità 😀
…qui dove abito (Cagliari), di piste ciclabili non se ne parla, ma di trappole è pieno…l’unica pista ciclabile degna di questo nome (situata nella nostra bellissima litoranea) è completamente vanificata dalla maleducazione degli “automobilisti”….
Molto divertente! Così, per la cronaca, le foto 2 e 3 (pali gemelli) sono prese nella stessa identica località, con angolatura appena leggermente diversa.. 😉
direi che hai ragione
Ehi! Ma sei diventato famoso!!! http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/25/foto/sviste_ciclabili-15354469/1/?ref=HRESS-3 :))
s’è sparsa la voce che ho vinto la gara di karaoke?
Bellissimo post! Però veramente le foto 2. e 3. sono fatte nello stesso posto (vd. gli elementi sullo sfondo a parte il palo 🙂
La mia preferita e’ la pista de Roma a ostacoli “Moses”
Devo allenarmi per farla ;))
già farla di corsa sarebbe un casino. ma farla in bici…
Complimenti all’autrice del blog per l’iniziativa!!!
Ci sono ottime possibilità di integrazione con le prossime attività dell’Associazione Nuova Mobilità.
http://nuovamobilita.wordpress.com/
integriamoci pure 🙂
Fantastiche le sviste .. ma non potreste mandarle a Striscia la Notizia da 100% Brumotti ? ciao
ottimo suggerimento. ci provo!
Fortissime!!! Mannaggia peccato non aver visto il link a questo blog (sul blog di Marco de Mitri) PRIMA di andare a Londra!!! Nella periferia di Londra (Walthamstow e Chingford Mount) le piste ciclabili sono VERI E PROPRI parcheggi per auto!!! Non c’è un metro di parch…ehm, pardon, di pista, libero per le bici!!! Spero di trovare almeno una foto esplicativa…ma non ne sono sicura! Ciao, complimenti!!!
sì ester, un vero peccato. ciao!
Ciao!
Un mio amico ha appena pubblicato le foto di un nuovissimo cavalcaferrovia a Padova (ex “Ponte Verde” -poi siccome per farlo hanno abbattuto più di 50 alberi del viale, l’hanno rinominato “Ponte della Fiera”):
è costato 20 milioni di euro, dista ben 400 m da uno esistente e perfettamente funzionante e scorrevole (così risparmiamo un po’ di fatica agli automobilisti! Era oraaa!!!) e,
meglio ancora dell’altro cavalcaferrovia 2 km più a nord, detto Arco di Giano, che ha la pista ciclabile solo da un lato -per accedervi, i ciclisti devono fare 1,5 km in più di strada (io evito, e non mi sento colpevole ad andare nella corsia delle auto 🙂 in genere porcheggio però!), dico, meglio ancora,
– PORTENTO!!! MERAVIGLIA!!!-
ha una bellissima pista ciclabile che SI PERDE IN UN BARATRO!
Siccome a cose fatte hanno pensato che era troppo in pendenza, forse sostituiranno il secondo pezzo con un ascensore…
aaah, questa sì, con l’ascensore, è “mobilità alternativa”! Bravi! Gran dottori siamo, qui a Padova…lo sapevate, no?
Le foto, molto belle (queste veramente), sono qui:
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?p=80819338&highlight=#post80819338
Ciao!!! a parte l’amara ironia che sorge vedendo questa carrellata di prodigi dell’urbanistica, vorrei segnalare un altro capolavoro: la ciclabile di Palermo. Un misto tra quella “Alberto Tomba” e la “ciclosogliola”…
Grazie 1000 hai foto?