onorevoli #salvaiciclisti… uno su mille non ce la fa

19 Dic

#salvaiciclisti ha potuto contare dall’inizio della sua avventura su un parlamentare che ha trasformato in proposta di legge le nostre richieste, s’è dato da fare per l’organizzazione degli Stati Generali di Reggio Emilia, ha cercato di far circolare trasversalmente nel Palazzo il tema della ciclabilità e della mobilità in generale. Leggo adesso sul Corriere della Sera che il senatore Francesco Ferrante (insieme ad altri due parlamentari ambientalisti, Roberto Della Seta ed Ermete Realacci) verrà probabilmente cassato dal suo partito, il Pd. C’è un listino, una corsia preferenziale per l’elezione o la rielezione concessa a 120 democratici, ma dentro questo listino Ferrante non c’è e se vuole avere una chance di tornare in Parlamento deve candidarsi alle primarie di collegio del 29 dicembre.

Chiariamo subito una cosa: non contesto affatto il meccanismo delle primarie per la scelta dei parlamentari. Anzi le primarie mi piacciono assai. Però credo che chi, come Ferrante o Della Seta, abbia fatto politica nazionale (occupandosi ora dell’Ilva di Taranto ora del Mose ora del contrasto al nucleare e alle sanatorie edilizie) se è costretto a giocarsela con un politico di un tal comune che nel corso del suo mandato s’è coltivato solo quel tal comune esce matematicamente sconfitto.

Dunque mi chiedo: è pensabile che uno che ha speso gran parte della sua attività politica in battaglie di civiltà nazionali (che siano i diritti delle coppie omosessuali, la legge sul fine vita, le grandi vertenze ambientaliste o la campagna per la sicurezza di chi usa la bici per gli spostamenti urbani) sia poi chiamato a giocare una partita squisitamente locale per conquistare la riconferma? E aggiungo: in Parlamento ci sono solo tre esponenti ambientalisti (Ferrante, Della Seta e Realacci); messi da parte loro ci saranno altri parlamentari ambientalisti pronti a sostituirli? Oppure i partiti (non solo il Pd) pensano che tra i 1000 che siederanno alla Camera e al Senato può tranquillamente non esserci nessuno che sia espressione del mondo ecologista e che si possa occupare, anche in futuro, di ambiente, mobilità, qualità del territorio e delle imprese?

12 Risposte to “onorevoli #salvaiciclisti… uno su mille non ce la fa”

  1. bugs 19 dicembre 2012 a 14:06 #

    Non condivido. I collegi elettorali con questa legge sono parecchio ampi e la partita delle primarie sarà una competizione su temi estremamente nazionali. Difficile fare solo campagna locale e spuntarla.
    Il vero problema in realtà sarà da parte degli elettori riuscire a conoscere e valutare i candidati in tempi così brevi. Sono certo che Ferrante, se ha saputo darsi così tanto da fare, saprà fare anche una buona campagna elettorale e proporre l’agenda di salvaciclisti e tante altre misure e allora salvaciclisti e tanti altri attivisti lo sosterranno e potrà vincere proprio grazie alle sue proposte ecologiste! (Che vale molto di più che essere nominati dagli apparati in un listino bloccato).

    • Vincenzo Nizza 19 dicembre 2012 a 14:26 #

      Bugs è un ottimista! Mi auguro che le cose vadano davvero come lui auspica.

      • lerane 19 dicembre 2012 a 14:51 #

        Concordo con te sull’ottimismo di Bugs. Vorrei poter condividere lo stesso sentimento

  2. Fra 19 dicembre 2012 a 17:28 #

    Mi (..e vi) chiedo: ma la vogliamo o no questo ricambio di classe dirigente o basta ‘rottamare’ quelli che non ci piacciono?

    • lerane 19 dicembre 2012 a 18:27 #

      Sinceramente io rottamerei volentieri Scilipoti, Gasparri, Santanché, D’Alema, Binetti… e mi terrei Ferrante. E’ una mia opinione eh…

      • Fra 20 dicembre 2012 a 14:36 #

        Quindi basta ‘rottamare’ quelli che non ci piacciono. E’ un punto di vista.

  3. vitale 20 dicembre 2012 a 07:40 #

    Francesco, torna sta casa aspiett’ a te !

  4. bugs 20 dicembre 2012 a 16:31 #

    Non sono così ottimista… penso invece che se non ce la farà in primo luogo è perchè non sarà stato abbastanza bravo come politico (n.b. non come amministratore o parlamentare)!!!
    #salvaciclisti DEVE fare la sua parte anche se non sarà certo sufficiente. Dire che vogliono “eliminare Ferrante dal parlamento” perchè dovrà sottoporsi ad un voto per la ricandidatura è un’iterpretazione forzata che non mi piace sopratutto perchè svuota di valore il concetto di democrazia!

  5. vespino 21 dicembre 2012 a 17:50 #

    dai dai ! Poche storie! Servono forze nuove, fresche e con ancora tanta voglia di cambiare, Realacci e Della Seta per carità sono degni della massima stima ma ormai li vedo un po’ omologati e seduti su proposte anche demagogiche. Forze fresche per il fronte…

  6. aldo russo 22 dicembre 2012 a 02:44 #

    punto 1 – Realacci Ferrante e Della Seta non sono gli unici ambientalisti oggi in parlamento anzi….essi rappresentano un ambientalismo un pò strano…quello delle rinnovabili industriali, un settore che ha provocato un danno economico immenso al nostro paese. (con i mega incentivi e sopratutto con i soldi degli italiani abbiamo arricchito russi e cinesi….. )
    punto 2- se veramente i tre dovevano rappresentare l’ambientalismo italiano nel PD non dovevano schierarsi alle primarie per il leader. che furbi….se vince Renzi facciamo i Ministri se perde, come minoranza ci tocca una fetta della torta…….
    punto 3- Realacci, Ferrante e della Seta sono anche nella segreteria nazionale di Legambiente, hanno fondazioni come Symbola, godono dell’appoggio incondizionato di confindustria di AIAB e di Federparchi perchè con tali sponsor non possono competere sui territori? oppure alla fine della fiera i mille circoli di Legambiente ed i decine di migliaia di tesserati in realtà non esistono……e come sempre in questo paese contano le chiacchiere.

  7. Marco 25 dicembre 2012 a 20:39 #

    Ci sarà uno del PD, convertito in verde-di-nome, al posto dei Verdi della prima ora. Veramente, questi sono veleni

  8. MarcoS 25 dicembre 2012 a 20:40 #

    un partito ecologista e/o ambientalista e/o come altro lo si vuole chiamare in italia, secondo me, non c’è mai stato. Perchè in italia forse non c’è mai stato una voglia di difendere il territorio ma anzi proprio tramite la devastazione del territorio si sono fatti soldi a palate…..basti vedere lo scempio fatto sulle coste da costruzioni abusive (quasi tutti gli italiani hanno una seconda casa direttamente sul mare costruita o abusivamente o in maniera divenuta legale dopo aver avuto la concessione dal funzionario statale compiacente!).
    I partiti che si sono via via definiti verdi non erano nient’altro che delle costole dei partiti dominanti creati apposta e usati al momento opportuno per addossargli le colpe di quello che loro non avevano o non hanno la minima intenzione di fare…..
    es. non vogliono fare un tram … è colpa dei verdi che non ci fanno abbattare gli alberi!
    non vogliono fare un parco….è colpa dei verdi che difendono l’habitat dell’uccello padulo!
    ecc ecc.
    Quindi, secondo me, anche i tre nominati nel post sono messi apposta all’interno del pd per dare una parvenza di ecologia e per far si che movimenti tipo “salvaiciclisti” possano trovare un colloquio con un partito che alla fine se ne infischia altamente di problemi inerenti alla mobilità sostenibile.
    Io consiglio ai tre di uscire prendere una posizione autonoma su temi come:
    – trasporto privato oppure trasporto pubblico e mobilità sostenibile (pedonale e ciclabile)
    – Inceneritore e/o termovalorizzatore oppure riduzione, riciclo, riuso dei rifiuti con raccolta differenziata porta a porta!
    – fonti fossili oppure risparmio energetico e energie rinnovabili
    – globalizzazione (circolazione delle merci!) oppure localizzazione (km 0)
    – cemento oppure aree verdi e cemento-zero
    – acqua privata oppure acqua pubblica

    Fa apparire il pd come un partito pieno di ecologisti mi sembra un tantino esagerato
    Ciao

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