Ciclisti 3 Automobilisti 0, ovvero le bici stracciano le macchine in un alleycat urbana

10 Mag

I ciclisti stracciano i mezzi a motore su un percorso urbano

Tempi di percorrenza analoghi per tre auto che rispettano tre diversi limiti di velocità: 30, 40 e 50 kmh

Quanto tempo guadagna un auto che si sposta in città rispettando il vincolo dei 50 all’ora piuttosto che un limite più basso a 40 kmh o addirittura a 30 kmh? Praticamente niente. Tutto il vrumm vrumm, le brusche accelerate appena c’è un tratto di strada libero, la guida aggressiva, non fanno diminuire in maniera significativa i tempi di percorrenza su un ordinario itinerario urbano. E’ questo il risultato più evidente di tre bici versus tre auto, la singolare sfida tra veicoli organizzata a Roma da #salvaiciclisti, Legambiente e Fiab in occasione dell’uscita del libro No Bici di Alberto Fiorillo (Ediciclo Editore).

Su un circuito di circa sette chilometri l’auto teoricamente più veloce (quella che rispettava l’attuale limite a 50 orari imposto dal Codice della Strada per i centri urbani) ha impiegato 26′ 30” minuti. Quella che viaggiava simulando un limite di 40 all’ora è arrivata in 26′ 50” minuti. Mentre la più lenta (limite a 30 all’ora) ha accusato un ritardo dalla prima di appena 50 secondi. 50 secondi in più che, oggettivamente, non cambiano la vita di nessuno, ma di vite possono salvarne tante. Ogni anno, infatti, nei centri urbani muoiono travolti dalle automobili oltre 250 ciclisti e circa 700 pedoni ed è evidente che, qualunque sia la dinamica di un incidente stradale, è la velocità a determinare la gravità degli esiti. Statisticamente muore il 70% dei pedoni e dei ciclisti investiti a 50 kmh, mentre la pericolosità in caso di incidente a 30 kmh è più che dimezzata.

Peraltro nei Paesi dove le Zone 30 sono più diffuse, svariati studi dimostrano che la velocità ridotta e uno stile di guida misurato – senza grandi sacrifici in termini di tempo per i conducenti – oltre a ridurre le emissioni di gas di scarico e il rumore, produce una diminuzione del traffico, del numero e della gravità degli incidenti e fa aumentare l’uso di mezzi “lenti”, come la bicicletta, perché gli utenti della strada non motorizzati si sentono più sicuri, di veicoli a motore.

A proposito di mezzi lenti. Le tre biciclette in gara sono state tutte più veloci delle tre auto gentilmente messe a disposizione di Roma Car Sharing, nonostante la sfida si sia svolta tutta all’interno di una Zona a traffico limitato e dunque (almeno in teoria) il più basso livello di congestione rispetto ad altre zone della città avrebbe dovuto favorire le quattro ruote. Invece i tre ciclisti sono arrivati in 11′ 30” minuti, in 11. 50” minuti e in 12′ 30” minuti, con un vantaggio dunque che oscilla tra i 15 e i 16 minuti sui mezzi a motore:  chi ha pedalato ha impiegato meno della metà del tempo di chi si è messo al volante.

I risultati di questo semplice esperimento realizzato a Roma ma replicabile in tantissime altre città italiane dovrebbero far scattare una riflessione nelle amministrazioni locali e anche nel Governo nazionale: ha senso mantenere limiti di velocità a 50 kmh che non offrono grandi benefici in termini di medie di percorrenza e che fanno sì che le auto possano mantenere un andatura capace di provocare centinaia di morti ogni anno?

E proprio questa è la richiesta di #salvaiciclisti, Legambiente e Fiab: moderare la velocità dei veicoli a motore in ambito urbano per la sicurezza di chi si sposta a piedi e in bici (e anche di chi si sposta coi mezzi a motore) e anche perché rendendo palese la lentezza degli autoveicoli è più semplice promuovere una tipologia di mobilità alternativa.

P.S. Agli automobilisti è stata risparmiata l’umiliazione di trovare un parcheggio regolare. Altrimenti stavano ancora lì a girare…

P. P.S. Un particolare ringraziamento a tutti quelli che hanno partecipato alla sfida: Michelangelo Alimenti, Bicisnob, Giselle Martino, Alice Scialoja, Mirko Laurenti, Mimma Pecora, Paolo Bellino, Francesco Ferrante, Sandro Bartolucci, Roberto Della Seta, Marco Gemignani.

17 Risposte to “Ciclisti 3 Automobilisti 0, ovvero le bici stracciano le macchine in un alleycat urbana”

  1. Antonella 10 Maggio 2012 a 18:32 #

    Assurdo, non l’avrei mai detto, ma quindi cosa mi sono aperto a fare 60 mesi di rate per la nuova tdi dci crdi bluemotion dynamic advance 160cv con clima cerchi vetri neri radio mp3 di serie?

    • lerane 10 Maggio 2012 a 18:47 #

  2. Michelangelo 10 Maggio 2012 a 18:33 #

    Maledetta ranocchia, a me, manco un grazie.
    Te metto dentro ar pentolone co’ l’acqua e accenno er foco.
    M!!!

    • lerane 10 Maggio 2012 a 18:48 #

      ma se sei il primo della lista!!! 🙂 🙂 🙂

  3. lerane 10 Maggio 2012 a 18:48 #

    Reblogged this on Rassegna Stanca.

  4. Michelangelo 10 Maggio 2012 a 18:53 #

    C’hai paura de fini’ in pentola?
    😉
    M!!!

    • lerane 10 Maggio 2012 a 18:59 #

      eh già!!!

  5. oscaruzzo 10 Maggio 2012 a 19:07 #

    Mi sembra strano, per percorrere 7km in 11′ 30” minuti bisognerebbe mantenere una MEDIA dei 36km/h

    Allora, o il percorso e` diverso (piu` breve), o non e` stato rispettato NESSUN semaforo (e anche cosi` doveva essere una bici da corsa con un ciclista allenato), o c’e` qualcosa che non quadra :-/

    • oscaruzzo 10 Maggio 2012 a 19:10 #

      Aggiungo che io da qualche anno vado al lavoro in bici (in Torino) percorrendo circa 6.5km. Quando usavo l’auto impiegavo circa 35 minuti (in orari di punta), andando in bici impiego circa 25 minuti (a qualunque ora e in qualunque condizione di traffico). Ovviamente su un percorso diverso (cerco di sfruttare le piste ciclabili) ma circa della stessa lunghezza, rispettando i semafori e pedalando con un certo “vigore” (mi capita molto spesso di superare ciclisti, ma non mi succede quasi mai di essere superato da qualcuno).

    • lerane 10 Maggio 2012 a 19:18 #

      oscaruzzo ottima osservazione: Il percorso, circolare, consentiva alle bici sia all’andata che al ritorno un taglio lungo una corsia preferenziale che le auto invece non possono ovviamente percorrere…

      • lerane 10 Maggio 2012 a 19:19 #

        🙂

      • oscaruzzo 10 Maggio 2012 a 19:33 #

        Ah ok, allora ha senso.

        Va be’ comunque in ora di punta e su un percorso simile, le bici avrebbero vinto ugualmente 😉

  6. Filippo 11 Maggio 2012 a 08:53 #

    ho una proposta, alziamo i limiti a 100 km/h… cosi si dimezzano i tempi di percorrenza!!! a parte gli scherzi, avete idea di cosa vuol dire tenere i trenta km orari?? l’unico risultato apprezzabile sarebbe un aumento vertiginoso delle multe, ma fatemi il piacere!!! non pubblicate questi esperimenti facinorosi e di parte.
    La realtà è che viviamo un assurdo, viaggiamo ancora con limiti di velocità degli anni ’60 (quando le macchine di lusso erano la 128 coupe…), le infrastrutture fanno ridere (esempio: le buche e i sanpietrini romani, le piste ciclabili!!! ). La verità è che dobbiami alzare i limiti (come nel resto del mondo), aumentare i controlli (come nel resto del mondo), sistemare le infrastrutture (come nel resto del mondo), mettere in galera chi esagera (come nel resto del mondo)…

    • lerane 11 Maggio 2012 a 21:54 #

      Mi spiace darti una pessima notizia. L’Unione Europea ha individuato i punti centrali su cui dovrà basarsi il nuovo codice della strada comunitario che sarà messo in cantiere nel 2015. Tra i punti principali c’è il limite di 30 all’ora nei centri abitati. Goditi i 50 all’ora urbani per i prossimi anni e speriamo che tu non vada a sbattere (senno’ capisci che differenza c’è tra andare a sbattere a 100 all’ora e andare a sbattere a 30 all’ora)

  7. Camillo Granchelli 11 Maggio 2012 a 09:08 #

    Ottima dimostrazione, bravi 🙂

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  1. .:: Ciclisti 3 Automobilisti 0 ::. - 10 Maggio 2012

    […] BiciSnob) Category: #salvaiciclisti Tag: #salvaiciclisti, auto, roma, traffico 10/05/2012 at 22:44 […]

  2. Vado al massimo… A 30 Km/h. | MilanoByBike - 5 luglio 2012

    […] massimo di 50 Km/h è arrivata per prima… Si fa per dire… Dopo 26’50″. Qui i dettagli. Passiamo ai costi: da uno studio fatto si è appurato che utilizzare la bici a discapito […]

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